GIORGIO LA PIRA
LA PIRA E LA COSTITUENTE
Il 2 giugno del 1946, La Pira viene eletto a far parte dell’Assemblea Costituente, all’interno della prima Sottocommissione, che scrisse i “Principi fondamentali”.
La sua importanza è testimoniata dalla presenza della sua firma su diversi articoli della Costituzione, come gli articoli 2 e 3 sulla dignità della persona, il 7 sul rapporto tra Stato e Chiesa, e l’11 in base al quale l’Italia ripudia la guerra.
Insieme a Fanfani, Dossetti e Lazzati, compone il gruppo dei “professorini”: intransigenti nel porre come priorità assolute le questioni sociali e la lotta alla disoccupazione.
Su questo argomento sono stati scritti numerosi volumi. Ne segnaliamo qui alcuni:
- Amodeo N., Giorgio La Pira costituente, prefazione di Giuliano Amato, Roma, 1991
- Di Capua G., I professorini alla Costituente, Roma, Edizioni EBE, 1989
- La Pira G., De Siervo U. (a curo di), La casa comune. Una costituzione per l’uomo, Firenze, Cultura 1979; seconda edizione Firenze, Cultura Nuova Editrice, 1996
Ricordiamo anche il libro-racconto
- Portoghesi Tuzi T., Tuzi G., Quando si faceva la Costituzione. I professorini alla Costituente, Il Saggiatore, 2010.
LA PIRA E LA PACE
Abbattere muri, costruire ponti
L’opposizione di La Pira alla guerra non è legata soltanto al suo personale rifiuto etico della violenza, ma anche alla convinzione dell’inadeguatezza degli scontri come mezzo di superamento dei conflitti.
La Pira considera utopista non chi crede nella pace e lavora per essa, ma chi si ostina a credere di poter risolvere problemi radicalmente nuovi con metodi irrimediabilmente superati.